Nick & Bart - 82 anni dopo

Simona Zecchi (September 17, 2009)
Il 23 agosto 1927 due uomini italiani giudicati colpevoli di rapina e duplice omicidio furono condannati alla morte certa: la sedia elettrica. "Sotto un cielo Stellato - Vita e Morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti" del Professor Lorenzo Tibaldo, in presentazione in Italia in questo periodo, ripercorre la vicenda attraverso fonti inedite seguendo un percorso dai tratti storici, giuridici e umani.

Il 23 agosto, è ricorso l'anniversario  della morte di due uomini italiani, giudicati colpevoli di una rapina svoltasi nel Massachusetts e di un duplice omicidio. Il 23 agosto 1927, infatti, essi furono condannati alla morte certa: la sedia elettrica. L' 'elettrocuzione,  termine indicato dall'autore nel testo "Sotto un cielo Stellato - Vita e Morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti",  è stata decisa dopo sette anni di indagini, processi, arringhe e testimonianze. La vicenda ebbe un'eco drammatica non solo negli Stati Uniti e in Italia (i due paesi coinvolti) ma ovunque nel mondo e in un momento storico in cui non mancarono certo eventi che potessero catturare l' attenzione dell'opinione pubblica.

Il libro appena citato e' in  presentazione in questo momento in Italia e l'autore, studioso di storia del Novecento e in particolare della Resistenza e delle organizzazioni del movimento dei lavoratori, e' il Professor Lorenzo Tibaldo.

L'emigrazione di Vanzetti verso l'America comincia nel 1908 subito dopo la morte della madre che lo colpì profondamente. Tra le lettere che Vanzetti invia alla famiglia, risaltano subito quelle riportanti  i motivi che lo spinsero a non lasciare l'America, a differenza del padre (... "Mi domandi se mi piace tanto l'America..." ..."Dato il mio carattere, il mio modo di pensare, l'amore per la libertà, la forza fisica per cui non pavento durezza di fatica, mi rendono questo paese gradito.").  Motivi, questi, maturati dopo l'esperienza lavorativa a Torino, città che agli inizi del '900 brulica di iniziative sindacali guidate da artigiani. È li' che Vanzetti se non partecipando ma comunque interessandosi alle lotte operaie che vi si svolgono e confrontandosi con i sostenitori delle più diverse posizioni nell'ambito sindacalista, matura una coscienza anarchica volta alla difesa dei più deboli.

Per Nicola l'esperienza con la politica arriva direttamente dal lavoro sui campi, in cui le condizioni dei lavoratori agricoli da adito a Sacco di coltivare  quegli ideali di giusta riconoscenza e giusti  trattamenti che in Puglia non erano ancora maturati. È in America che Sacco e Vanzetti si incontrano, nell'anno del primo arresto di Nicola Sacco, il 1916, ognuno con esperienze diverse e a metà della maturazione politica e sociale per cui verranno anche conosciuti più tardi. Rispetto alla grande  massa di italiani che dal 1906 al 1910 sbarca disperata oltreoceano, i due italiani non hanno una storia di necessità economica stringente alle spalle. Certo oltre all'anelito per una migliore giustizia sociale e libertà, comune già a tutti gli immigrati che in quel periodo storico solcano i mari lasciando i propri paesi natali, li guida anche la necessità di migliorare la propria condizione economica.

 Sono anche gli anni in cui le lotte dei lavoratori stimolano e smuovono la classe media; anni in cui nascono le prime associazioni sindacali che vedono realizzarsi in strutture più grandi come l'American Federation of Labor o l'Industrial Workers of the World (l'IWW). Molti gli articoli, principalmente sul giornale "Cronaca Sovversiva", in cui Vanzetti, date le sue passioni e propensioni per il lavoro intellettuale, analizza il ruolo delle unioni sindacali e delle associazioni operaie. Al centro dei contenuti dei suoi scritti un unico vero filo comune: il rifiuto dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e la dignità del lavoro. Nicola Sacco, nello stesso periodo, è maggiormente occupato nella sua militanza verso le attività volte alla solidarietà  (raccolta di denaro per soccorrere gli scioperanti, la difesa di sindacalisti arrestati, ecc.). Una sola volta, nel 1916, prima di essere tradotto in prigione verso la sedia elettrica, viene arrestato durante una manifestazione di solidarietà agli operai del Minnesota e rilasciato dopo tre mesi. 
 

Il testo, corredato da foto di Nick e Bart così come da foto d'epoca, prosegue  il racconto storico  incentrandosi sul periodo precedente il loro arresto e preparatorio di tutta una situazione politica (l'entrata in guerra degli Stati Uniti, la Red Scare ecc.) che culminerà poi in una presa di posizione esemplare demonizzando e infine uccidendo legalmente i due anarchici. Tutta la vicenda, il duplice omicidio e la rapina (di poco successiva ad un'altra che aveva scaldato gli animi dell'opinione pubblica) viene raccontata con dovizia di particolari. L'autore riesce ad intrecciare le storie dei due italiani senza confonderle ma dando dignità ad entrambi e riabilitandone le coscienze. Non di riabilitazione tardiva si tratta, come fu storicamente nel 1977 anno in cui il governatore del Massachussets Michael Dukakis riconobbe gli errori commessi durante il processo, bensì frutto di uno studio lungo, costante e preciso accompagnato da una passione che il prof. Lorenzo Tibaldo nutre per queste e altre vicende.

Centro del lavoro svolto è la memoria storica, senza la quale e' impossibile acquisire una coscienza sociale, e una spinta a non commettere gli stessi errori.
 

Il libro, così come in apertura, si chiude sulla scena del funerale  quattro giorni dopo la morte ufficiale  con le conclusioni dell'autore sugli sviluppi che la vicenda di Nick & Bart a livello mediatico ha attirato. Il titolo, a prima vista dal solo sapore poetico, come conferma lo stesso autore, riporta un'amara considerazione che Bartolomeo esprime la notte del 3 agosto in cui entrambi vengono trasferiti dalle celle al braccio della morte: "Andandoci ho potuto gettare un colpo d'occhio sul cielo stellato della notte. Era da molto tempo che non l'avevo piu' visto e ho pensato che era il mio ultimo sguardo alle stelle". Senza indugi ulteriori e' possibile affermare che, secondo il svolto dal Prof. Tibaldo, almeno le nubi sulla loro figura e la loro dignita' si sono finalmente diradate.  
(da "Sacco e Vanzetti" di Giulaino Montaldo, 1971)

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