Beyond Futurism. Symposio internazionale dedicato al centenario dell’Avanguardia Italiana
Tra i tanti eventi che nell’ultimo mese hanno visto celebrare un secolo dalla nascita del futurismo un importante simposio: "Al di là del Futurismo: F.T. Marinetti, scrittore -Per il centenario dell'avanguardia italiana". Due giornate di incontri, letture e ricerca organizzate dal prof. Paolo Valesio (Columbia University) e tenutosi presso il Teatro dell'Italian Academy e all'Istituto Italiano di Cultura.
La conferenza è stata preceduta il giorno 11 novembre da una mostra, “Girlmachine”, curata da Performa 09, il noto evento biennale dell’arte visiva a New York presso la stessa Italian Academy. Si tratta di una mostra collettiva di artisti le cui espressioni artistiche spaziano dall’arte al teatro, l’architettura e la musica.
Durante l’arco delle due giornate hanno conferito importanti studiosi italiani e americani:
Gianni Eugenio Viola (Università di Trieste e Venezia), Davide Rondoni (Centro di Poesia Contemporanea, Bologna), Stefano Albertini (NYU), Millicent Marcus (Yale), Gino Tellini (Università di Firenze), Flora Ghezzo (Columbia University), Leonardo Clerici (Istituto di Skriptura, Bruxelles) figlio di Ada Marinetti, Barbara Spackman (Berkeley, California), Prof. Ruth Ben-Ghiat (New York University).
Ha aperto i lavori il Prof. Paolo Valesio della Columbia University con la lettura de “F.T. Marinetti and Extreme Literature”. “L'espressione ‘Aldilà del futurismo’ non è stata scelta per chiudere i confini di quella che è l'eredità del Futurismo – ha detto - Si vuole evidenziare con l'espressione ‘aldilà’ il desiderio di andare aldilà delle facili codificazioni cercando di focalizzare sulla figura di Marinetti che costantemente rinnovò se stesso e si mosse dentro e fuori il Futurismo (…) E poi, andare ‘aldilà’ vuol dire far riferimento al Futurismo come movimento che costantemente trascende se stesso”.
Subito dopo il Console Generale di New York, Francesco Maria Talò ha ringraziato il direttore uscente dell’Istituto Italiano di Cultura, Renato Miracco, per l’impegno ed il valido contributo per poi dire: ”Il movimento futurista è stato precursore dei nostri tempi sempre in movimento e in corsa. Inoltre, l’iniziativa dà un’impronta non puramente accademica a questo tipo di celebrazioni, in modo da attirare l’interesse di un pubblico più omogeneo”.
Francesca Barbi, figlia di Luce Marinetti ha letto gli undici punti del Manifesto Futurista. «Un simposio a New York è molto importante per quello che l'America ha significato nell’evolversi degli studi su Marinetti. – ha aggiunto - Mentre in Italia era difficile parlare di Marinetti e del Futurismo, per ragioni storiche e politiche, l'America ha cominciato già negli anni Settanta iniziando a studiare approfonditamente il movimento e Marinetti, grazie all’Università di Yale e importanti pubblicazioni. Il Getty Museum ha poi raccolto molti documenti che si sarebbero persi.”
Accanto a lei anche Renato Miracco efficace lettore di alcuni brani da Parole in Libertà, il motto futurista lanciato dallo stesso Marinetti e adottato da altri scrittori del movimento. Composizioni di parole libere e onomatopeiche, pionere dello sviluppo della tipografia insieme all’utilizzo di diversi caratteri e formati di scrittura.
“Questo simposio è dedicato a Luce Marinetti Barbi, una mia amica che purtroppo non è più con noi” aveva detto Valesio ed anche il ricordo affettuoso della figlia è stato molto intenso. Luce Marinetti, colei che ha permesso con il suo contributo che Marinetti artista arrivasse al pubblico odierno, attraverso i ricordi e testimonianze trasferite a lei, sua figlia. “
Gli studiosi nel corso della due giorni hanno affiancato a brani storici loro contributi scritti appositamente. Da “Marinetti e ‘Lacerba’ ”, a “Metriche Futuriste” e “Touching the Future: Marinetti’s Haptic Aesthetic”.
Ricerca e diffusione culturale gli obiettivi di questo simposio che collimano con una vera full immersion.
E Marinetti non è solo il fondatore del Futurismo ma anche uno dei più interessanti scrittori che la letteratura internazionale del secolo scorso abbia mai avuto. La sua opera, ancora poco conosciuta, ha saputo influenzare quelle di molti altri a venire. Ancora pochi lo sanno. Il lavori del simposio si sono rivelati preziosi anche in questo senso.
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